
“Spesso la gente ha paura
del giudizio degli altri, quindi decidedi continuare a subire la propria vita”
Simona Muscari
(…) Ero una bambina che portava a casa il carrello con la spesa e poi faceva il percorso a ritroso per riconsegnarlo al supermercato, maturata con un’idea di famiglia tristemente distorta. Commiseravo e compativo mia madre, forse sono arrivata anche al punto di odiarla.
Non capivo come potesse rassegnarsi a subire una vita di so erenza e soprusi pur di non perdere la buona reputazione presso la gente del paese.
Continuava a stare con un uomo che non l’amava né tantomeno rispettava. Si era sposata a diciassette anni dopo aver visto il futuro sposo solo un paio di volte, più per osservare un dovere familiare che per un vero sentimento, e questa accettazione del dovere l’aveva messa in una gabbia dalla quale lei per prima non voleva uscire (…)
dal mio libro: Storia di una Cacciatrice di Cuori
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