L’amore è per i Coraggiosi
Anni fa, mi è capitato di guardare un film, Effetti Collaterali, in cui l’attore Jude Law interpreta un brillante psichiatra. In una scena, gli viene chiesto perché, essendo inglese, avesse deciso di trasferirsi in America per esercitare la sua professione. La sua risposta mi ha colpito profondamente: “In Inghilterra, chi va dallo psicologo è considerato malato, mentre in America chi va dallo psicologo è perché vuole essere felice”.
Questa riflessione ha risuonato con la mia esperienza da matchmaker, evidenziando una profonda differenza culturale tra Italia e America.
In Italia, rivolgersi a un professionista delle relazioni è spesso visto come una sorta di fallimento, come se ci fosse qualcosa di “sbagliato” in te se non riesci a trovare l’amore da solo. È come se chiedere aiuto fosse sinonimo di debolezza o, peggio ancora, di “sfiga”. Ma perché? In America, invece, è tutt’altra storia. Essere seguiti da un professionista del matchmaking è considerato una scelta di qualità, di eccellenza. Non c’è vergogna nel cercare il meglio per sé stessi, anzi, è una dimostrazione di autostima e lungimiranza.
Il Vero “Sfigato” Si Nasconde Dietro uno Schermo
Riflettendo su questa differenza culturale, non posso fare a meno di chiedermi: ma chi è davvero lo “sfigato”? È forse colui che si nasconde dietro uno schermo, utilizzando app di incontri e chat online, dove la realtà è spesso mascherata da filtri e bugie? Quante persone dichiarano di avere meno anni, di svolgere professioni diverse o addirittura di essere single quando, in realtà, sono già sposate? Il mondo virtuale è pieno di insidie, di false rappresentazioni. In un’era dove tutto è “filtrato”, la verità è sempre più difficile da trovare.
Al contrario, trovo molto più nobile, autentico e coraggioso affidarsi a un matchmaker, mettere il proprio cuore nelle mani di un professionista che si dedica con cura a trovare persone del tuo stesso livello, pronte per relazioni vere, mature e significative. Non è forse questa una scelta di eccellenza? Chi cerca la qualità nelle relazioni, chi vuole costruire qualcosa di autentico e duraturo, non si nasconde dietro uno schermo. Si affida a chi sa riconoscere il valore di ogni singola persona e può fornire una scorciatoia sicura per arrivare al cuore giusto.
Il Matchmaking Non È l’Ultima Spiaggia, Ma la Prima Scelta
Affidarsi a un matchmaker non è una questione di “problemi”, ma di consapevolezza. È scegliere di investire su sé stessi, sul proprio futuro e sulla propria felicità. L’amore non è un gioco di probabilità dove si tenta la fortuna con decine di swipe o messaggi online. È un viaggio, un percorso che richiede cura, attenzione e, a volte, anche una guida esperta.
Ecco perché, nel mio lavoro, io non considero mai i miei clienti come “sfortunati” o “falliti”. Al contrario, sono persone che sanno cosa vogliono e non hanno paura di cercarlo. Sono uomini e donne che mettono il cuore in primo piano e cercano qualcuno con cui condividere un percorso di vita. Scegliere di rivolgersi a un matchmaker significa scegliere la via più breve, più sicura e più efficace per incontrare persone di livello, come loro.
In Conclusione
In Italia, dobbiamo cambiare il modo in cui vediamo le relazioni e il matchmaking. Non è una scelta da “sfigati”, è una scelta di eccellenza. Il vero fallimento è accontentarsi di relazioni superficiali e inautentiche, nascondendosi dietro un profilo online costruito ad arte. Affidarsi a un professionista, invece, è un atto di coraggio, di autostima e di lungimiranza.
Se stai cercando un legame vero, profondo e significativo, non è da “sfigato” affidarti a qualcuno che può aiutarti a trovarlo. Al contrario, è la scelta più intelligente che tu possa fare. Perché, come in America, anche tu meriti di essere felice. E la felicità non è qualcosa che accade per caso, ma è qualcosa che si costruisce con attenzione, cura e dedizione.
Scegli la qualità. Scegli il cuore. Scegli l’eccellenza.
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